CASE GREEN E RISPARMIO ENERGETICO
CASE GREEN E RISPARMIO ENERGETICO
Continuo, nei miei giornalieri appuntamenti di vendita, nelle consulenze e valutazioni immobiliari che rilascio ai miei clienti, a notare una certa apprensione ed a ricevere richieste di informazioni ed aggiornamenti in merito alla necessità futura di adeguare le abitazioni, nel rispetto di quanto prospettato dall’Unione Europea, ad una classe energetica in grado di garantire un ridotto fabbisogno di energia per riscaldare e raffrescare gli ambienti ai nuclei familiari che le occupano unitamente ad un conseguente sensibile risparmio economico.
A tal proposito, il 7 dicembre scorso si è finalmente raggiunto l’accordo nell’ambito del trilogo (Parlamento, Commissione e Consiglio) sulla Energy Performance of Building Directive (EPDB), la cosiddetta Direttiva Case Green che punta a ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra nel settore edilizio e, su questo fronte gli italiani sembrano particolarmente ricettivi. Una recente ricerca afferma che l’89% si preoccupa di ridurre il proprio dispendio energetico a casa.
COSA PREVEDE L’ACCORDO COMUNITARIO
Dopo mesi di trattative e di dibattiti, finalmente a livello europeo si è trovata la quadra su delle coordinate generali che prevedono, tra le altre misure, nuovi edifici a emissioni zero dal 2030 e quindi un miglioramento graduale sugli immobili esistenti tra il 2030 e il 2035 con specifici target intermedi da raggiungere. Si stabilisce, inoltre, l’obbligo di installare pannelli solari su specifiche tipologie di edifici e un progressivo abbandono delle caldaie a gas (dal 2040 scatterà il divieto) e quindi la prospettiva di avere un settore edilizio climaticamente neutro entro il 2050.
UNA PROPOSTA DI EQUILIBRIO
Alla fine, è prevalsa la linea del compromesso tra le posizioni marcatamente green di Bruxelles e l’opposizione di alcuni Paesi che avevano predicato maggiore calma nell’introduzione di misure che avrebbero avuto un impatto pesante sul fronte delle ristrutturazioni. Salta, ad esempio, l’obbligo delle classi energetiche negli step di miglioramento del patrimonio edilizio, oggetto del contendere per lunghi mesi, che prevedevano dei passaggi migliorativi obbligati dalla E, la peggiore, alla D mentre nella nuova versione si fa riferimento a misure per ridurre l’energia media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e il 20-22% entro il 2035. Prevista, inoltre, la possibilità di alcune deroghe per edifici agricoli e storici ed in generale, si rimanda alla strategia nazionale per la gestione della ristrutturazione degli immobili.
GLI ITALIANI TENGONO ALLA SOSTENIBILITA’ DELLE LORO CASE
Le prospettive della direttiva, sebbene parzialmente contenute rispetto alla formulazione iniziale, sembrano trovare pieno accoglimento tra gli italiani. La ricerca “Sustainable Living @Home”, condotta dal Gruppo Europa Assistance in collaborazione con Adwise Creative Insight Agency, ha fatto registrare una grande attenzione da parte degli italiani su diversi aspetti legati alla riqualificazione ambientale del proprio immobile: sono preoccupati di ridurre il proprio dispendio energetico in generale (87%) e nella propria abitazione (89%); quelli ancor più sensibili sul fronte delle azioni ecologiche legate alla casa come la riduzione dei consumi energetici (94%), la gestione (95%) e la riduzione dei rifiuti (91%). Il 56% degli italiani conta di effettuare nel prossimo futuro iniziative nella direzione di una maggiore sostenibilità della propria abitazione per trarne beneficio in termini economici e anche per garantire un futuro più green al pianeta (46%). In particolare, il 29% dichiara di voler installare impianti da fonti di energie rinnovabili.
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